Sfogliatella, sai cosa si nasconde dietro la nascita di uno dei dolci napoletani più amati? Tutti i segreti
Semplice e gustosa: ecco la storia della sfogliatella, il celebre dolce friabile originario della Campania.
La sfogliatella è ormai diventato uno dei dolci più amati e popolari della Campania, ma non solo. La sua bontà si è diffusa in tutto il Bel Paese, conquistando il palato di milioni e milioni di italiani. Pochi però conoscono la sua storia e tutti i fattori che hanno portato alla sua nascita.
Inizialmente inoltre il dolce veniva creato con ingredienti differenti e anche la forma della stesa sfogliatella era diversa. Nonostante ciò, alcune particolarità che caratterizzano il dolce sono rimaste invariate.
Per capire l’origine della sfogliatella dobbiamo fare un grande passo indietro, arrivando al 1600. Nella Costiera Amalfitana, tra Furore e Conca dei Marini era situato il convento di Santa Rosa, dove risiedevano abitualmente delle monache di clausura.
Come tali non potevano avere contatti con l’esterno e perciò cercavano di tenersi impegnate cucinando e coltivando la terra. Un giorno però è successo un piccolo imprevisto, che ha portato alla creazione dell’iconica sfogliatella.
La nascita della sfogliatella
Una delle monache di nome Clotilde, che qualcuno pensa sia stata la madre superiore, si rende conto di alcuni avanzi di semola bagnata nel latte. E non volendo sprecare nulla, decide di utilizzarli per realizzare un dolce improvvisato. Alla semola la monaca ha aggiunto della frutta secca, della ricotta e del liquore di limone, oggi conosciuto con il nome di limoncello.
Dopo aver miscelato gli ingredienti, ha incorporato nell’impasto del vino bianco e dello strutto e lo ha chiuso all’interno di due sfoglie, dandogli la forma di un cappuccio di monaco. Ed è così che nasce la Santarosa, che prende il nome dal convento. In poco tempo il dolce riuscì a raggiungere una grande popolarità, anche se ci vollero altri duecento anni prima che arrivasse a Napoli.
La trasformazione
Agli inizi del diciannovesimo secolo, un oste chiamato Pasquale Pintauro rimase così colpito dalla Santarosa che decise di rivisitare la ricetta. Come prima cosa, eliminò la crema e le amarene rendendo al tempo stesso più sottile la sfoglia e rimuovendo la tipica forma da cappuccio. Ed è così che nacque la versione che tutti noi oggi abbiamo imparato a conoscere e ad amare.
Alcune versioni però affermano che siano state le stesse suore a rimpicciolire la grandezza della sfoglia e farle assumere l’iconica forma conchiglia. Oggi la sfogliatella rappresenta un vero e proprio simbolo della città di Napoli, dove si possono gustare diverse versioni della medesima, da quella riccia e alla variante in frolla.